Oggi 29 febbraio 2020, nella Sala Capitolare del Complesso Monumentale San Domenico Maggiore in Napoli, si è tenuta la prima assemblea dei soci dell’associazione Amici degli Incurabili.

Partecipata da oltre la metà degli iscritti, l’assemblea ha conclusivamente approvato il seguente documento:

Il progetto di valorizzazione dell’Ospedale Santa Maria del Popolo degli Incurabili ed il Centro Storico di Napoli.

Dalla sua fondazione fino alla recente chiusura totale, l’Ospedale ‘Incurabili’ ha svolto nella sanità napoletana e nazionale un ruolo particolarissimo e pressoché unico; in ambienti di alto valore monumentale ed artistico, ricchi di testimonianze storiche di grandi medici e coraggiosi sperimentatori, ricchi di manufatti artigianali sanitari ed accessori, la cura del malato come persona era una pratica costante. La tendenza alla tecnicizzazione della pratica medica era arginata da un personale attento alla persona e da un contesto antico, ispiratore di umanità e comprensione della sofferenza. La presenza attiva, nel corso dei secoli, in questo luogo di bellezza e di amore di ben 34 Santi della Chiesa e di numerose associazioni contribuì ad accrescere la fama dell’ospedale, denominato anche il “Teatro della Carità”.

La proposta di ristrutturazione avanzata, in questi mesi, dalla ASL Napoli 1 Centro nega la storia e snatura la vocazione degli “Incurabili”, si nega cioè l’integrazione fra arte, bellezza, scienza ed assistenza, cioè proprio ciò che ha reso unico ed esclusivo questo ospedale e famosissimo al mondo.
Per questi motivi riteniamo che frammentare la struttura monumentale dell’Ospedale, ignorare le funzioni primarie di esso consolidate da una pratica secolare, ignorare gli spazi che si possono recuperare, sia una scelta irrazionale. Il Centro storico di Napoli e la sua parte più antica sono ormai del tutto privi di una struttura ospedaliera moderna culturalmente, sia per le attrezzature, sia per l’edilizia, sia per la pratica medica che vi si afferma. Di tutti gli ospedali del Centro storico resta solo l’ospedale dei Pellegrini, che ha poche prospettive di un ammodernamento reale e facile accessibilità per le emergenze.
Lo stanziamento per la ristrutturazione degli Incurabili è un’occasione unica; lo stesso progetto del Centro storico impegna una quantità di risorse inferiori. Gli interventi di ristrutturazione degli Incurabili possono diventare un volano importante di recupero, risanamento e valorizzazione almeno della collina di Caponapoli. In essa si concentrano monumenti della Napoli greco romana ancora tutti da esplorare e da valorizzare oltre che monumenti dei secoli successivi di grande rilevanza storico-artistica.
L’UNESCO ha inserito il centro storico di Napoli nel patrimonio mondiale dell’umanità per una sua peculiarità che lo rende unico nel patrimonio europeo: il centro storico di Napoli, ed in particolare il Centro antico, conservano accanto ad una stratificazione di monumenti di tutte le epoche, cioè fin dalla fondazione della città, una multiformità della stratificazione sociale, che ha alla base la cultura della tolleranza e della convivenza pacifica. Questo patrimonio caratterizza il contesto urbano in cui è immerso l’ospedale Incurabili. Il patrimonio edilizio di questo contesto urbano ha una consistente presenza di proprietà pubblica; questa deve essere valorizzata con un accordo di programma fra i proprietari, affinché non si lasci gli Incurabili quale cattedrale nel deserto del degrado edilizio e delle funzioni, senza alcun raccordo con gli interventi del cosiddetto piano UNESCO previsti nell’area. I protagonisti dell’accordo di programma, Ministero della Università e della ricerca, Regione Campania, Comune di Napoli, il Ministero degli Interni (per i luoghi di culto) ed altri possono contribuire con l’accesso ai fondi europei del nuovo piano quinquennale ad un effettiva valorizzare di un’area le cui ferite non vedono interventi di recupero dagli anni del dopoguerra.

Gli obiettivi dell’accordo di programma devono essere:

  1. un recupero dell’edilizia pubblica e privata;
  2. la riqualificazione delle funzioni terziarie del Centro antico anche con un coordinamento degli interventi per gli Incurabili e le funzioni dell’azienda ospedaliera Vanvitelli (vecchio Policlinico);
  3. la completa ricostituzione della funzione ospedaliera degli Incurabili, visto anche come polo di diffusione di una nuova cultura della cura e dell’assistenza, in equilibrio con la funzione museale di esso;
  4. il recupero di tutti gli spazi del complesso compresi quelli sommersi dalle rampe di accesso retrostanti il Palazzo degli uffici comunali su piazza Cavour, la cui delibera di abbattimento è rimasta inattuata;
  5. una accurata campagna preliminare di studio del suolo e del sottosuolo, in particolare di sondaggi alla ricerca di preesistenza archeologiche dell’acropoli, ancora sconosciute e solo in parte studiate.

L’associazione ODV ‘Amici degli Incurabili’ vuole avere una funzione di controllo e di stimolo affinché l’intervento sugli Incurabili sia condotto sia nel rispetto degli obiettivi su esposti, sia espletato in tempi tecnicamente certi e non diventi un’ulteriore opera incompiuta della città.
Lo scetticismo diffuso fra i cittadini sulla effettiva realizzazione del progetto sarà di stimolo ulteriore all’associazione, che, allo scopo, utilizzerà tutti gli strumenti di interlocuzione che la normativa europea dà alle rappresentanze territoriali portatrici di interesse.