L’Ospedale Santa Maria del Popolo degli Incurabili fu inaugurato il 22 marzo 1522, mancano due anni al compimento del cinquecentesimo anniversario; fino all’aprile del 2019 esso è stato l’ospedale più antico, unico al mondo che, senza aver mai abbandonato la sua sede originaria, era ancora in attività.

Oggi le straordinarie strutture architettoniche, le opere d’arte, gli spazi della cura, che per cinque secoli si sono intrecciati con la storia di Napoli, con quella dell’arte sanitaria e con le testimonianze della fede attiva di una grande capitale, sono inaccessibili.

L’ospedale, già noto come “il teatro della carità” è, fisicamente e funzionalmente, chiuso; non dubitiamo che le Istituzioni competenti provvederanno al sollecito recupero dello straordinario complesso, anche se un lungo periodo di incuria è sicuramente alla base dell’attuale situazione, paragonabile, per gravità, agli effetti devastanti del bombardamento del 1943.

Gli Incurabili non sono solo architettura ed arte; è stato anche, e soprattutto, il riferimento, sanitario e morale, di una città ed, in particolare, del suo Popolo, che la fondatrice, Maria Longo, volle esplicitamente richiamato nel nome stesso dell’Istituzione.

Trasformare gli Incurabili solo in un museo significherebbe tradirne la storia e la vocazione che è di arte e scienza, di bellezza e cura; esso è patrimonio inestimabile per la Napoli di ieri e, principalmente, per quella del futuro.

Per questo abbiamo deciso di fondare l’Associazione per la tutela, il restauro ed il ripristino della funzione sanitaria dello storico complesso dell’ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, più brevemente chiamata Associazione amici degli Incurabili.

L’associazione promuoverà iniziative, dibattiti, confronti e, se necessario, mobilitazioni per criticare, sostenere ed incoraggiare l’opera delle Istituzioni, affinché l’Ospedale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili torni ad essere, con il pieno recupero della originaria dimensione umana e sanitaria, quello che è sempre stato: una risorsa scientifica e morale per il popolo napoletano.